Caratterizzata dalla fluida morbidezza del tocco che si fonde al modellato dolce e all’eleganza del disegno conferendo espressione e spessore alle figure, questa splendida tela inedita è opera di Pompeo Batoni (Lucca, 1708 – Roma, 1787), figura di spicco del Settecento riformatore nelle corti d’Italia e d’Europa negli svariati generi in cui si espresse, dalla pittura allegorica e mitologica alle grandi committenze religiose, eccellendo soprattutto nelle diverse declinazioni della ritrattistica.
Pervasa da un sentimento di tenera partecipazione, la splendida tela qui considerata esalta il modellato dolce e la luce atmosferica che coniugano in squisita sintesi il legame tra le figure: nel delicato volto della Madonna si ravvisa la memoria della grazia del Correggio mentre il richiamo alla classicità è dato dalla postura, stemperata dall’affettuosità dei gesti. L’opera è una ripresa ravvicinata del fulcro della pala raffigurante San Giovanni Nepomuceno davanti alla Vergine (fig.1) della chiesa bresciana di Santa Maria della Pace realizzata tra il 1742 e il 1746, e in questa focalizzazione del momento narrativo emerge l’intima chiarezza in un moto dell’anima e di uno slancio creativo del sentimento religioso dell’artista stesso che si esprime nella delicatezza del ductus pittorico e nel gioco sapiente degli sguardi. La testa inclinata della Vergine si volge con dolcezza materna a San Giovannino il cui sguardo è diretto al Bambino che ricambia con amabile tenerezza l’impalpabile intesa, accennando tra le paffute gote rosate un lieve sorriso. Viceversa il profondo legame terreno tra madre e figlio è tangibilmente espresso nella congiunzione delle loro mani: il Bimbo poggia una mano sul seno di Maria che lo sostiene sorreggendogli un piede ed intrecciando le dita dell’altra mano con quelle dell’infante.
La bellezza delle figure che emergono dallo sfondo ombrato e disadorno consente all’artista di superare i limiti dell’iconografia codificata di uno dei temi religiosi più popolari e rappresenta una limpida testimonianza dell’eccellenza della pittura di Batoni verso la metà degli anni quaranta.
Expertise: Prof. Dario Succi